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Connettore di Alimentazione Notebook | Il Famoso Power Jack

Connettore di Alimentazione Notebook | Il Famoso Power Jack

Se con l’alimentatore AC/DC collegato il notebook non carica sempre la batteria e se muovendo lo spinotto dello stesso alimentatore AC/DC la spia di presenza rete si accende e si spegne, molto probabilmente c’è un guasto al plug (altrimenti detto jack…) di alimentazione.

Questo guasto può dipendere da vari fattori:

–         rottura di uno dei contatti della presa;

–         dissaldatura della presa;

–         bruciatura dei contatti della presa.

Per fare una diagnosi certa occorre smontare il computer quanto basta per raggiungere il plug di alimentazione; questo compito può essere più o meno facile a seconda del tipo di notebook, in quanto esistono modelli in cui il plug è accessibile smontando uno sportello ed è collegato alla scheda madre o scheda di alimentazione mediante un cavetto dotato di connettore, ed altri in cui il plug è saldato sulla scheda madre o di alimentazione. In quest’ultimo caso occorre smontare completamente il notebook ed estrarre la scheda madre o di alimentazione sulla quale è saldato, mentre nel primo non serve estrarre la scheda ma, al più, bisogna rendere accessibile il connettore ed il cavo corrispondente.

Una volta smontato il cavo, è sufficiente un esame visivo per capire se qualcosa non va, nel senso che se il plug presenta parti staccate (ad esempio manca la spina all’interno) o delle bruciature nella zona in cui si inserisce lo spinotto dell’alimentatore, oppure se uno dei cavi saldati ai contatti posteriori è staccato, evidentemente è necessario intervenire: nel primo caso bisogna cambiare il plug con uno tipo adatto, mentre nel secondo si può tentare di risaldare il cavo. Questa operazione, per quanto semplice, può nascondere alcune insidie, nel senso che nel rifare la saldatura bisogna evitare che la lega saldante coli cortocircuitando contatti attigui e che i contatti, una volta saldati e rimontato il plug nel notebook, non tocchino zone metalliche della scocca.

Insomma, fate questa operazione solo se siete attrezzati e competenti quanto basta, altrimenti affidatevi a personale specializzato.

Analizziamo adesso il caso in cui il plug di alimentazione si trova sulla scheda madre: guardate se all’interno ci sono rotture o bruciature dei contatti e in caso affermativo procuratevi un plug adatto e preparatevi a sostituirlo. Se invece l’interno del plug è a posto, controllate la parte con i reofori saldati sullo stampato: qui è probabile che noterete qualche contatto che balla. Una particolarità dei plug di alimentazione usati ad esempio sugli ASUS X53, X54 e simili, ma anche su alcuni Acer, è che il contatto centrale (quello del positivo, per intendersi) del plug sovente si spezza in prossimità della saldatura e questa frattura è poco visibile ad un occhio poco allenato (va meglio con una lente d’ingrandimento).

In questo caso occorre dissaldare il plug e sostituirlo con uno idoneo; l’operazione di dissaldatura deve essere condotta usando un dissaldatore professionale a depressione ed eventualmente della trecciola dissaldante, mentre per la risaldatura serve un buon saldatore.

Bisogna però prestare una certa attenzione, perché cambiare il plug di alimentazione non è un compito facile come può apparire ed anche chi ha già saldato o dissaldato qualche componente elettronico può non avere vita facile. Non solo: se le piazzole intorno ai contatti (di solito succede in prossimità del contatto centrale) sono bruciate, ovvero se il predetto contatto balla perché si è dissaldato, non è detto che sostituendo il plug di alimentazione il notebook ricominci a funzionare correttamente.

Il tutto dipende dal fatto che le schede dei PC portatili sono ormai tutte multilayer; ma cosa significa questo? Semplice, vuol dire che la scheda madre ha delle piste di rame che corrono non solo sulle due facce, ma anche all’interno e che sovente queste piste interne ottengono la continuità elettrica con quelle esterne di una delle due facce o di entrambe attraverso la metallizzazione dei fori di interconnessione o di quelli dei componenti. Trasferendo questo concetto al plug di alimentazione, ciò significa che i contatti di quest’ultimo componente possono alloggiare ed essere stagnati in un foro che in realtà realizza la connessione con un layer interno; ecco spiegato perché verificando la continuità con un tester, in alcune scheda madri la linea positiva di alimentazione sparisce dopo il plug.

Per quanto riguarda la sostituzione, va condotta aspirando tutto lo stagno intorno ai contatti, quindi rimuovendo il plug, aiutandosi magari con un cacciaviti a lama; nel fare ciò bisogna evitare di danneggiare le piste che scorrono sotto il plug e ovviamente occorre evitare di sforzare troppo perché se i contatti non sono ancora ben dissaldati è facile portarsi dietro la metallizzazione dei fori, con l’ovvia conseguenza di danneggiare, a volte irreparabilmente, la scheda madre.

Se il plug appare bruciato, può anche essere accaduto che il surriscaldamento abbia fatto ossidare la saldatura aumentandone la resistenza e causando un ulteriore surriscaldamento del punto di contatto, fino a carbonizzare la vetronite di cui è fatto il circuito stampato; in un caso del genere è molto verosimile che il sottilissimo strato che separa piste di layer interni da quelle di superficie venga compromesso e che la linea di alimentazione positiva faccia cortocircuito con quella negativa. In questo caso anche cambiare il plug di alimentazione non ripara il guasto e bisogna sostituire la scheda madre.